Autore: Redazione
Categoria: Dati e statistiche
03/03/2020: Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto nel primo mese del 2020 sono state 46.483, 52 delle quali con esito mortale. In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 4.634.
Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di gennaio. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (gennaio 2020 vs gennaio 2019).
Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche.
Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2020, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Il confronto effettuato su un singolo mese, inoltre, potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi mesi. Per un’analisi più indicativa dell’andamento infortunistico, infatti, sarà necessario attendere un lasso di tempo maggiore, pari ad almeno un trimestre.
Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel mese di gennaio sono state 46.483, in diminuzione di oltre 1.400 casi (-3,0%) rispetto alle 47.908 del primo mese del 2019.
I dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 41.475 a 40.712 (-1,8%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un calo pari al 10,3%, da 6.433 a 5.771.
A gennaio 2020 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è diminuito del 4,2% nella gestione Industria e servizi (dai 36.534 casi del 2019 ai 34.995 del 2020) e del 2,6% in Agricoltura (da 2.192 a 2.135), mentre nel Conto Stato si registra un aumento dell’1,9% (da 9.182 a 9.353).
L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: -2,4% nel Nord-Ovest, -3,8% nel Nord-Est, -4,0% nel Centro, -0,3% al Sud e -4,2% nelle Isole. Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano il Molise, la Sardegna e la Valle d’Aosta, mentre gli incrementi sono circoscritti a poche regioni, prime fra tutte Puglia, Campania e Friuli Venezia Giulia.
Il calo che emerge dal confronto di mese tra il 2019 e il 2020 è legato sia alla componente maschile, che registra un -2,4% (da 29.523 a 28.802 denunce), sia a quella femminile, con un -3,8% (da 18.385 a 17.681).
La diminuzione ha interessato solo i lavoratori italiani (-4,0%), mentre quelli comunitari ed extracomunitari hanno presentato incrementi pari, rispettivamente, al +8,0% e +1,0%.
Dall’analisi per classi di età emergono decrementi generalizzati in tutte le fasce, a eccezione di quella degli under 20, che registra un +4,2%.
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel mese di gennaio sono state 52, otto in più rispetto alle 44 registrate nel primo mese del 2019 (+18,2%).
A livello nazionale i dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano per il primo mese del 2020 un incremento rispetto al gennaio 2019 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, che sono passati da 31 a 33, sia di quelli occorsi in itinere, aumentati da 13 a 19. L’aumento ha riguardato tutte le gestioni: Industria e servizi (da 39 a 43 denunce), Agricoltura (da 5 a 7) e Conto Stato (da 0 a 2).
In gennaio è avvenuto anche il primo incidente stradale plurimo, in cui hanno perso la vita due lavoratori. Nello stesso mese dello scorso anno, invece, non si erano verificati incidenti plurimi.
Dall’analisi territoriale emerge un aumento di cinque casi mortali nel Nord-Est (da 9 a 14), di tre al Centro (da 9 a 12) e di uno sia al Sud (da 8 a 9) che nelle Isole (da 4 a 5). Il Nord-Ovest si contraddistingue, invece, per un calo di due casi (da 14 a 12), complici soprattutto i sette casi mortali in meno registrati in Lombardia (da 10 a 3).
L’incremento rilevato nel confronto tra il gennaio 2019 e il gennaio 2020 è legato soprattutto alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 42 a 49, mentre quella femminile ha fatto registrare un caso in più, da 2 a 3.
In aumento le denunce dei lavoratori italiani (da 29 a 43), mentre i decessi dei comunitari sono stati cinque in entrambi i periodi e quelli dei lavoratori extracomunitari sono diminuiti da 10 a 4.
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo mese del 2020 sono state 4.634, quasi 300 in meno rispetto allo stesso mese del 2019 (-5,6%).
Decrementi si sono registrati nell’Industria e servizi (in calo del 4,3%, da 3.995 a 3.823 casi) e in Agricoltura (-12,7%, da 856 a 747), mentre nel Conto Stato il numero delle patologie denunciate è aumentato del 14,3% (da 56 a 64).
L’analisi territoriale evidenzia decrementi delle denunce nel Nord-Ovest (-13,0%), nel Nord-Est (-13,9%) e al Sud (-18,2%). In controtendenza invece il Centro, con un aumento del 9,8%, e le Isole, con un +2,3%.
In ottica di genere si rilevano 208 denunce di malattia professionale in meno per i lavoratori, da 3.609 a 3.401 (-5,8%), e 65 casi in meno per le lavoratrici, da 1.298 a 1.233 (-5,0%).
Il decremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani (passate da 4.554 a 4.296, pari a una diminuzione del 5,7%), sia quelle dei lavoratori extracomunitari, da 245 a 224 (-8,6%). Quelle dei lavoratori comunitari, invece, sono state sette in più, da 107 a 114 (+6,5%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle malattie del sistema respiratorio e dai tumori.